Negli ultimi 20 anni il 10% delle zone selvagge del nostro pianeta è scomparso

A partire dai primi anni del 1990, il nostro pianeta ha perso un decimo dei suoi luoghi selvaggi, incontaminati. Stando ai dati, senza un piano di riforme severe e di una politica internazionale, la perdita degli spazi incontaminati proseguirà fino a raggiungere effetti disastrosi sul cambiamento climatico e sull’uomo ed entro il 2100 non ci saranno più zone selvagge sul nostro pianeta. Lo dicono i ricercatori della Wildlife Conservation Society, dell’Università del Queensland, i cui studi sono stati divulgati dalla rivista Current Biology: negli ultimi 20/25 anni, la Terra ha perso 3,3 milioni di chilometri quadrati di spazi selvaggi, l’equivalente del doppio dell’Alaska e della metà delle dimensioni della foresta pluviale amazzonica.

 

«A livello globale importanti aree naturali, pur essendo roccaforti per la biodiversità in via di estinzione, per la regolazione climi locali, e per sostenere molte delle comunità di tutto il mondo la maggior parte politicamente ed economicamente emarginati, sono completamente ignorati nella politica ambientale», afferma James Watson, dell’Università di Queensland in Australia e della Wildlife Conservation Society di New York. Il bilancio sul nostro pianeta è allarmante. Watson prosegue: «probabilmente abbiamo uno o due decenni per cambiare questa situazione. I meccanismi politici internazionali devono riconoscere le azioni necessarie per mantenere le aree naturali, prima che sia troppo tardi».

 

FONTE: http://www.lindro.it/le-aree-selvagge-del-nostro-pianeta-scompariranno/

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