Informazione ambientale: Rapporto Eco-Media 22 e Premio Giornalisti per la sostenibilità, i risultati

Presentato oggi il Rapporto Eco Media 2022 sull’informazione ambientale e sulla copertura delle notizie relative ad ambiente e sviluppo sostenibile da parte dei media italiani, a cura di Pentapolis Institute ETS, con la collaborazione scientifica dell’Istituto per la Formazione al Giornalismo di Urbino.

Nel corso della mattinata è stato conferito il Premio Pentapolis “Giornalisti per la Sostenibilità” dedicato a quei divulgatori che si sono distinti per aver trattato puntualmente le econews.

Informazione ambientale: le testate più green

Tra le reti televisive, quella più attenta è certamente Rai 3 in cui il tema ambientale rientra a prescindere dalla cronaca e dagli eventi climatici catastrofici e si riscontra in tutto il palinsesto, in special modo nei programmi pomeridiani e nelle edizioni regionali dei Tg.
Comportamento diverso è quello di Rai 1 e Rai 2, che registrano picchi di occorrenze ambientali in concomitanza con gli eventi estremi. L’edizione delle 20 del TG5 sembrava essere quella più virtuosa nel 2021, ma l’analisi dettagliata conferma tale attenzione solo in parte. LA7 fa registrare un utilizzo medio più frequente del vocabolario ambientale e una generale e più costante maggior attenzione.

Rilevare la frequenza delle tematiche ambientali nei programmi radio è un modo per comprendere “lo stato dell’arte” nella fascia di età 50-64+, secondo i forniti dall’associazione Tavolo Editori Radio (Ter). I numeri ci dicono che i giovanissimi abbandonano la radio, come i giovani adulti, ma gli adulti invece non solo la ascoltano ma hanno incrementato il tempo di sintonizzazione. Radio 24 raggiunge i picchi di frequenza più alti con transizione ecologica e green economy, con cui le altre emittenti non possono competere. La seconda radio più attenta è Rai Radio 1RDS e Radio Capital spesso lasciano le caselle vuote, non nominando per mesi parole come inquinamento, mobilità e sviluppo sostenibili.

Per la carta stampata, sia sui quotidiani nazionali (Corriere della Sera, Repubblica, La Stampa, Il Sole 24 Ore, Il Giornale, Domani, Il Fatto Quotidiano, Libero) che sulle pagine locali de Il Messaggero e La Nazione, si evince una forte attenzione e presenza delle tematiche green ma la loro ricorrenza è differente. A rappresentare un’eccezione è Il Fatto quotidiano: ‘inquinamento’ per la prima volta sale in cima alla classifica delle keywords più menzionate e, a seguire, ‘mobilità sostenibile’. Ma è Libero che rivela una forte attenzione ai temi ambientali. Le parole chiave sono ben distribuite nell’arco dell’anno e non registrano picchi in periodi o giorni specifici. È il quotidiano che, più di tutti quelli analizzati, si occupa di Agenda 2030.

Sul web, transizione ecologica, rinnovabili, climate change o cambiamento climatico, inquinamento sono le parole che più si trovano nei giornali analizzati (i medesimi della carta stampata, oltre a TPI, ed esclusa La Stampa). Su tutti si distingue per le migliori performances Libero.it. I picchi si registrano in concomitanza con eventi che hanno avuto un forte impatto mediatico, come la guerra in Ucraina e la crisi energetica, la strage sulla Marmolada e l’alluvione nelle Marche, la campagna elettorale e le elezioni italiane.

Sui social network (dove si è scelto di analizzare i profili social dei quotidiani on line oggetto del monitoraggio), dopo il monopolio di Covid prima e vaccini poi, alcune notizie di rilevanza nazionale hanno riportato in auge l’ambiente anche su Twitter, Instagram e Facebook.
In generale, i mesi in cui si parla più dei temi ambientali sono settembre e giugno, e le parole più ricorrenti “rinnovabili”, “transizione ecologica” e “climate change”. Ed è Il Sole 24 Ore il quotidiano con le maggiori occorrenze sui social.

Dal Rapporto Eco Media 2022 emerge che l’informazione ambientale tende ad avere ancora un ruolo piuttosto marginale, pur se entrato nel dibattito pubblico e nella cronaca – spiega il direttore Massimiliano Pontillo, presidente di Pentapolis Group – Rispetto all’inizio di questo secondo millennio, è senz’altro cresciuta in termini quantitativi ma le occorrenze più frequenti continuano a registrarsi prevalentemente in concomitanza con gli eventi climatici catastrofici. A luglio e a settembre i ‘picchi’ per il crollo della Marmolada e per l’alluvione nelle Marche così come durante la stagione estiva, caratterizzata da una grave crisi idrica e da forti ondate di calore. Anche la guerra in Ucraina ha indirizzato i media verso una maggiore attenzione, quasi esclusivamente però dal punto di vista energetico.

Premio Giornalisti per la sostenibilità

Al termine dei lavori il Premio Pentapolis “Giornalisti per la Sostenibilità”:

Tv

Premio assoluto: Monica D’Ambrosio, direttore responsabile Ricicla Tv

Menzione speciale: Christiana Ruggeri, RAI – TG2

Carta stampata

Premio assoluto: Luca Martinelli, Il Manifesto

Menzione speciale: Nicholas Bawtree, direttore responsabile Terra Nuova

Web

Premio assoluto: Riccardo Luna, direttore responsabile Green & Blue – La Repubblica

Menzione speciale: Maria Cristina Ceresa, direttore responsabile Green Planner

Radio

Premio assoluto: Chiara Giallonardo, RAI – ISORADIO

Menzione speciale: Gianluca Ruggieri, Radio Popolare

Il progetto promosso da Pentapolis Institute ed Eco in Città, con il supporto scientifico dell’Istituto per la Formazione al Giornalismo di Urbino, si avvale dell’adesione del Presidente della Repubblica; della collaborazione con l’Ordine Nazionale dei Giornalisti e della Federazione Italiana Editori Giornali; del patrocinio di Ministero dell’Ambiente e della Sicurezza Energetica, Enea e Ispra; della partecipazione di Assobenefit, ASviS, Fondazione Global Compact Network Italia, Fondazione Univerde, Fridays For Future Italia, Greenaccord, PASocial; del sostegno di Enel, NextChem, Novamont e Terna; del contributo di Adriatica Oli ed Esri Italia.