
È stata diffusa oggi una lettera aperta firmata da oltre venticinque tra i più autorevoli scienziati ed esperti di clima in Italia, rivolta alla presidente del Consiglio Giorgia Meloni e al ministro dell’Ambiente Gilberto Pichetto Fratin. L’appello sollecita il Governo italiano a sostenere con determinazione l’obiettivo europeo di riduzione del 90% delle emissioni climalteranti entro il 2040, indicato dal Comitato Scientifico Europeo sul Cambiamento Climatico (ESABCC) come tappa cruciale per raggiungere la neutralità climatica al 2050.
La vulnerabilità italiana. E’ opportuno aggiungere che il clima in Italia – secondo dati statistici - sta cambiando rapidamente, con un aumento delle temperature medie annue e una maggiore frequenza di eventi meteorologici estremi. La nostra Penisola, in particolare, è vulnerabile a questi mutamenti proprio per la sua posizione nel bacino Mediterraneo, area definita come "hot spot" climatico.
Sulla buona strada? L’iniziativa arriva pochi giorni dopo l’annuncio della Commissione europea, secondo cui l’Ue è sulla buona strada per raggiungere gli obiettivi di riduzione delle emissioni di gas serra fissati per il 2030, e mentre le negoziazioni tra la Commissione europea e gli Stati membri sul nuovo obiettivo climatico intermedio stanno entrando nel vivo: il Commissario europeo per il Clima, Wopke Hoekstra, ha annunciato che la proposta ufficiale della Commissione sarà presentata il 2 luglio 2025.
Tra i primi firmatari. Figurano il fisico e Premio Nobel Giorgio Parisi, Stefano Caserini (Università di Parma) e Antonello Pasini (CNR), punti di riferimento per la comunità scientifica italiana sul clima. “Ormai è chiaro a tutti – dice Antonello Pasini, fisico del clima CNR – i cambiamenti climatici non sono una minaccia astratta, ma una realtà concreta fatta di ondate di calore letali, precipitazione più estreme e ghiacciai in rapido ritiro, sono una crisi che amplifica altre emergenze esistenti. La raccomandazione dei colleghi dell’ESABCC – a aggiunto – è chiarissima nel mostare come l’obiettivo del 90% ha solide basi scientifiche ed è pienamente compatibile con altre urgenti priorità dell'Europa, in particolare in materia di sicurezza e competitività”.
Un’opportunità strategica per l’Europa. “Puntare a una riduzione del 90% delle emissioni entro il 2040 – ha affermato Stefano Caserini, docente di Mitigazione dei cambiamenti climatici all’Università di Parma – non è solo una necessità ambientale, è un’opportunità strategica per l’Europa. Significa rafforzare la sicurezza energetica, ridurre la dipendenza dai combustibili fossili, migliorare la salute pubblica e creare occupazione nei settori più innovativi. Ma soprattutto – ha aggiunto - serve un segnale chiaro e coerente a imprese e investitori: senza una traiettoria climatica definita e basata sulla scienza, rischiamo di frenare la transizione e perdere competitività proprio mentre il mondo accelera”.
Una decarbonizzazione ambiziosa e coerente. La lettera sottolinea i gravi impatti climatici già visibili in Italia, così come le opportunità legate a una decarbonizzazione ambiziosa e coerente. Ribadisce inoltre la responsabilità storica del nostro Paese nella riduzione delle emissioni.
Gli altri firmatari. Tra i firmatari figurano anche Vincenzo Balzani, Carlo Barbante, Paola Mercogliano, Carlo Carraro, Silvio Gualdi e molti altri protagonisti del mondo scientifico nazionale. “Chiediamo al Governo un atto di responsabilità verso le future generazioni”, si legge nella conclusione dell’appello.
Fonte: https://www.repubblica.it/solidarieta/emergenza/2025/06/03/news/clima_l_appello_al_governo_di_giorgia_meloni_di_scienziati_e_premi_nobel_-90_emissioni_al_2040-424646071/