8 marzo, le donne che lottano per l’ambiente

Secondo i due nuovi report dell’Organizzazione mondale della sanità, i rischi ambientali che rubano la vita a  1,7 milioni di bambini l’anno sono soprattutto lo smog e l’inquinamento indoor, il fumo passivo, l’acqua non potabile, la carenza di servizi igienico-sanitari e igiene inadeguata. “In questi anni – denuncia Rossella Muroni, presidente di Legambiente – se da una parte è aumentata la sensibilità degli italiani nei confronti dei temi ambientali, dall’altra parte abbiamo una politica che fatica a mettere davvero al centro della sua agenda l’ambiente, che per gli italiani è una parola che parla di futuro. Per questo ribadiamo l’urgenza di definire politiche ad hoc che tutelino veramente la salute pubblica, i territori e la qualità dell’aria”.

 

E nella lotta contro l’inquinamento, non va dimenticato il grande impegno dei cittadini, in primis delle tante donne che dicono no all’inquinamento e all’attacco senza scrupoli nei confronti dell’ambiente. Per questo alla vigilia dell’8 marzo, Legambiente ricorda l’impegno di quelle donne, che ogni giorno dal Nord al Sud Italia, denunciano i problemi e si battono per un ambiente più salubre e sano per salvare i propri bambini. Dalle mamme coraggio di Acerra, vere e proprie sentinelle del territorio, che da diversi anni denunciano quanto sta accadendo nei loro territori, a quelle bresciane di Castenedolo, soprannominate le “Mamme Volanti”. Perché per capire come era devastata la loro terra, hanno voluto guardarla dall’alto, da un piccolo areo, sorvolando discariche, laghetti artificiali, e scattando foto e girando filmati. Lo hanno fatto perché molti bimbi, si stanno ammalando, proprio come avviene nella terra dei fuochi campana. Per questo le Mamme Volanti si sono mobilitate per restituire un ambiente salubre ai loro bambini, in una zona ormai nota come la “Terra dei fuochi del nord” per il traffico di rifiuti illecito e le discariche abusive tra cave e tracciati autostradali inutili, con tanto di riscontri sanitari: malattie tumorali e respiratorie.

 

Anche a Mantova, dove l’aria mette a rischio la salute dei bambini, scendono in campo le donne, o meglio le “Mantua Mothers”. Si tratta di un gruppo di otto donne che uniscono competenze e provenienze diverse producendo materiali divulgativi, organizzando incontri pubblici e mettendo in campo tante iniziative. La più recente è ImpAriamo, progetto che coinvolge bambini e maestre di sei scuole nel monitorare, attraverso dei dispositivi mobili, i livelli del particolato. E i papà? Danno una mano anche loro insieme a medici ed esperti in diversi campi.

 

FONTE: http://lanuovaecologia.it/8-marzo-le-donne-lottano-lambiente/

 

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