Lo sviluppo di una green economy in Italia è importante per cogliere le grandi potenzialità green del nostro paese e assicurare uno sviluppo sostenibile, con maggiore occupazione e un miglior benessere. Con questi obiettivi il presidente del Consiglio nazionale della Green Economy, Edo Ronchi, ha presentato alle istituzioni e alla politica il decalogo per la “transazione alla Green economy in Italia” nel corso degli Stati generali a Rimini, all’interno di Ecomondo.
Queste, in sintesi, le 10 proposte fatte a Rimini. Dagli Stati generali della Green economy si chiede prima di tutto di “inserire la transizione alla green economy fra le priorità dell’agenda parlamentare e di governo”. Infatti, secondo i promotori, una larga maggioranza di cittadini – il 58% – è abbastanza o molto informato sulla green economy e ben il 70% attribuisce importanza alle politiche pubbliche per l’attuazione delle misure di green economy.
Nella graduatoria che fanno i cittadini degli elementi trainanti per lo sviluppo locale, la green economy sta nel gruppo di testa poco dietro la filiera agroalimentare, l’imprenditoria giovanile e il turismo, ma molto avanti rispetto alla manifattura e anche alle nuove tecnologie. Al secondo punto si chiede di “fare della sfida climatica l’occasione per rinnovare il sistema energetico, rilanciando le rinnovabili e l’efficienza”. L’Italia – spiegano da Rimini – deve definire un quadro strategico a medio e lungo termine chiaro e coerente, puntando a ridurre le emissioni di gas serra del 50% entro il 2030 e di oltre l’80% al 2050 rispetto al 1990 e raddoppiare il contributo delle rinnovabili al 2030 attraverso l’istituzione di un Fondo nazionale per la transizione energetica alimentato con misure di carbon pricing, compresa una carbon tax progressiva.
L’Italia è uno dei Paesi europei più esposti ai rischi del cambiamento climatico e ha un interesse strategico alla riduzione della dipendenza dalle importazioni di combustibili fossili. Quando servirebbe accelerare il passo in questo settore, l’Italia sta rallentando nelle politiche per il clima: le emissioni di gas serra nel 2015 sono aumentate (+2,8%), per il 2016 non ci sono ancora dati definitivi ma stime di un lieve calo. Gli investimenti nelle rinnovabili sono dimezzati negli ultimi 4 anni: da 3,6 Mld nel 2013 a soli 1,7 Mld nel 2016. Nei primi 8 mesi del 2017 la produzione di elettricità da fonti rinnovabili è scesa ancora del 5% rispetto al 2016. Le emissioni specifiche di CO2 per KWh, dopo essere calate per molti anni, hanno ripreso a crescere.
Fonte: http://www.askanews.it/cronaca/2017/11/07/stati-generali-green-economy-10-proposte-a-governo-e-politica-pn_20171107_00218/