Dieci anni di regolamento Reach hanno garantito prodotti più sicuri per i consumatori, per l’ambiente e per i lavoratori. Meno sostanze chimiche nocive nella vita di tutti i giorni e la promozione di alternative alla sperimentazione animale. E’ quanto afferma la Commissione europea. Bruxelles oggi propone misure per migliorare l’attuazione della normativa Reach, quella che riguarda la valutazione, l’autorizzazione e la restrizione delle sostanze chimiche a livello europeo, entrata in vigore nel 2007.
“Negli ultimi 10 anni la principale normativa dell’UE sulle sostanze chimiche (“Reach”) ha migliorato sensibilmente la protezione della salute umana e dell’ambiente e ha promosso alternative alla sperimentazione animale”, dice la Commissione europea, che ha proposto oggi una serie di misure per agevolarne ulteriormente l’attuazione. Nel riesame del regolamento pubblicato oggi si legge che grazie al “regolamento concernente la registrazione, la valutazione, l’autorizzazione e la restrizione delle sostanze chimiche” (cioè il Reach), le imprese e le autorità dell’UE garantiscono l’impiego in sicurezza delle sostanze chimiche e la progressiva eliminazione delle sostanze pericolose”. In gioco c’è la chimica presente anche su prodotti e beni di consumo, dai giocattoli all’abbigliamento, dal settore tessile agli elettrodomestici.
Fra i principali risultati del Reach, Bruxelles mette la garanzia di prodotti più sicuri per i consumatori, per i lavoratori e l’ambiente, perché la normativa ha permesso alla Ue di fare passi avanti nella restrizione e nel divieto d’uso di determinate sostanze chimiche che possono essere nocive per la salute umana e per l’ambiente e ne ha avviato la sostituzione con alternative più sicure. C’è stato il divieto di sostanze chimiche nocive come il cromo, il nickel e il piombo nei prodotti di consumo e i composti di nonilfenolo, tossici per l’ambiente acquatico, nei prodotti tessili. Il regolamento ha permesso di adottare alternative più sicure. Finora, spiega la Ue, sono state individuate 181 sostanze chimiche che possono avere gravi ripercussioni sulla salute umana e sull’ambiente e 43 sono state inserite nell’“elenco delle sostanze soggette ad autorizzazione Reach”: ciò significa che le imprese devono ottenere un’autorizzazione per l’uso di queste sostanze, le quali a loro volta vengono gradualmente eliminate man mano che diventano disponibili alternative adeguate. La normativa promuove inoltre metodi alternativi alla sperimentazione animale per valutare i rischi legati alle sostanze chimiche. A oggi la procedura di registrazione ha permesso di raccogliere informazioni su oltre 17 mila sostanze attraverso 65 mila fascicoli di registrazione delle principali sostanze chimiche prodotte e utilizzate nell’UE.
Ora la Commissione europea propone diverse misure concrete “volte a migliorare la qualità dei fascicoli di registrazione presentati dalle imprese, semplificare il processo generale di autorizzazione e garantire condizioni di parità tra le imprese dell’UE e quelle di paesi terzi”. Bruxelles auspica inoltre di aumentare la coerenza del regolamento con la normativa in materia di tutela dei lavoratori e sui rifiuti.
Sostiene Elżbieta Bieńkowska, Commissaria responsabile per il mercato interno e l’industria: “Reach è la normativa in materia di sostanze chimiche più avanzata e completa al mondo e molte altre giurisdizioni hanno seguito l’esempio dell’Ue in questo senso. Grazie a questa normativa l’industria dell’Ue rende le sostanze chimiche più sicure per i cittadini e per l’ambiente. Dobbiamo sfruttare questo successo e fare in modo che i produttori dell’Ue non si trovino svantaggiati rispetto alla concorrenza dei produttori di paesi terzi, in particolare garantendo che i prodotti importati rispettino la normativa dell’Ue in materia di sostanze chimiche.” Per il Commissario per l’ambiente Karmenu Vella “il Reach è già fonte di ispirazione per la normativa in materia di sostanze chimiche in altri paesi; un ulteriore perfezionamento ci permetterà di tutelare ancora meglio la salute dei cittadini e l’ambiente.”
FONTE: http://www.helpconsumatori.it/primo-piano/sostanze-chimiche-ue-prodotti-piu-sicuri-dopo-dieci-anni-di-norme-reach/120681