Gli universitari italiani sono tra i più ambientalisti al mondo

Un giovane ci salverà. A dirlo è la società di consulenza Sodexo, per la Giornata Mondiale della Terra, ideata dall'attivista per la pace americano John McConnell e celebrata per la prima volta il 22 aprile 1970 sotto l'egida dell'Onu, ha realizzato un sondaggio su oltre 4mila studenti universitari in Italia, Cina, Stati Uniti, Spagna, Regno Unito e India.  Il risultato? Quasi 3 intervistati su 4 (73%) ammettono di considerare importante che il proprio ateneo utilizzi energia pulita per ridurre l'impatto della propria attività sull'ambiente. La coscenza ambientalista degli universitari italiani è superiore a quella dei "colleghi" americani (65%), inglesi (68%) e spagnoli (69%). Più sensibili di noi sono solo gli indiani (82%) e i cinesi (81%).

 

Gli italiani sono inoltre tra i più attenti agli sprechi alimentari (71%). Anche in questa speciale classifica ci piazziamo sul terzo gradino del podio, davanti a inglesi (60%), spagnoli (60%) e americani (61%), preceduti solamente da cinesi (82%) e indiani (87%). Gli universitari italiani si dicono anche disposti a pagare di più per prodotti agricoli d'origine locale (31%), prodotti agricoli del commercio equo e solidale o con certificazione di produzione etica (21%) e prodotti agricoli sostenibili in genere (20%).

 

Le tematiche relative alle prassi commerciali rispettose dell'aspetto etico sono meno importanti per i nostri universitari rispetto a quelli di altre nazioni: questa attenzione è ritenuta importante solo dal 64% del corpo studentesco universitario, contro, ad esempio, il 75% degli americani e il 78% dei cinesi.

 

"I risultati di questa ricerca non mi stupiscono e rafforzano quanto stiamo facendo all'interno dell'Università - spiega Giacomo Magatti, Sustainability Manager dell'Università di Milano-Bicocca presso il Dipartimento Scienze Ambiente e Territorio - come Gruppo per la Sostenibilità di Ateneo Base (Bicocca Ambiente Società Economia), riceviamo dagli studenti numerose proposte per rendere l'ambiente universitario e i servizi offerti meno impattanti. Il tema energia è per noi prioritario: efficienza, riduzione dei consumi e fonti rinnovabili devono essere al centro della nostra agenda". Gli studenti supportano anche cause legate alle buone pratiche nella gestione dei rifiuti, la mobilità e il Green Public Procurement.

 

Altro elemento significativo in cui sta avvenendo un veloce cambiamento è l'acqua: su spinta degli studenti sono stati installati erogatori di acqua di rete e sono in distribuzione borracce d'acciaio per ridurre l'utilizzo di plastica. "Importante sottolineare anche l'aspetto formativo: il nostro percorso sulla sostenibilità "Think green, be cool!". - ricorda Magatti - Inoltre è attiva su scala nazionale la Rete delle Università per lo Sviluppo Sostenibile: tutti assieme stiamo facendo rete affinché gli atenei italiani intraprendano percorsi verso la sostenibilità tramite il coinvolgimento di studenti, personale e territorio in cui risediamo".

 

FONTE: http://www.repubblica.it/economia/rapporti/energitalia/storie/2018/04/20/news/gli_universitari_italiani_sono_tra_i_piu_ambientalisti_al_mondo-194377661/