Ispra: 3,1 milioni tonnellate export di rifiuti speciali

"Nel 2016 la quantità totale di rifiuti speciali esportata all'estero", più o meno "stabile rispetto al 2015, è pari a 3,1 milioni di tonnellate, di cui 2,1 milioni di tonnellate sono 'non pericolosi' e un milione di tonnellate sono 'pericolosi'; in particolare, tali rifiuti provengono da impianti di trattamento dei rifiuti e sono inviati principalmente in Germania". Questo quanto emerge dal rapporto Rifiuti Speciali 2018 dell'Ispra (Istituto superiore per la protezione e la ricerca ambientale), presentato oggi alla Camera.

 

"I rifiuti speciali importati da altri Paesi, per la maggior parte metallici, aumentano dello 0,9% e provengono soprattutto da Germania, Austria e Ungheria - continua il report - sono pari a 352 mila tonnellate i rifiuti contenenti amianto prodotti in Italia nel 2016, costituiti per il 93,5% da materiali da costruzione. La forma di smaltimento prevalente per quest'ultima tipologia di rifiuti pericolosi rimane la discarica (85,5% del totale gestito). Un quantitativo rilevante (circa 118 mila tonnellate) viene esportato in Germania".

Secondo il report dell'Ispra, "la buona performance italiana sul fronte del riciclo si conferma nei dati di gestione dei rifiuti non pericolosi, dove la principale attività è il recupero di materia (89,4 milioni di tonnellate); la forma prevalente è quella delle sostanze inorganiche (52,2 milioni di tonnellate). La performance può essere ulteriormente migliorata con un incremento del riciclaggio, anche attraverso la definizione di criteri 'end-of-waste', per esempio per i rifiuti da costruzione e demolizione, in linea con i principi dell'economia circolare".

 

Il riciclaggio di qualità consente - spiega l'istituto - "di reimmettere materiali nei cicli produttivi, riducendo al contempo il ricorso allo smaltimento, in particolare a quello in discarica. Per quest'ultimo si registra un aumento del 7,9% (887 mila tonnellate) rispetto al 2015, a fronte di una progressiva diminuzione del numero totale delle discariche operative, che passano da 392 nel 2014 a 350 nel 2016".

 

Dati che il neoministro dell'Ambiente Sergio Costa sottolineano la mancanza di trasparenza. "Abbiamo la necessità della tracciabilità dei rifiuti speciali. Per esempio gli pneumatici; ora il recupero è al 73 ma non è il 100, ed è li che dobbiamo arrivare. Vorrei che il governo consentisse la loro tracciabilità in modo assolutamente trasparente con un codice".

 

"C'è ancora troppo rifiuto che va in discarica, - prosegue Costa - è necessario ridurre la quantità di rifiuti. Ma a me non interessa abbattere la quantità di rifiuti e poi trovarli seppelliti. Mi interessa averne di meno 'in chiaro', ed è per questo che chiedo una riflessione sul Mud. L'imprenditore ha bisogno di certezze per investire. Per tutto il periodo della Legislatura questo è un mantra: noi diamo certezze, lui fa girare l'economia; chiedo all'imprenditore di usare la miglior tecnologia per la diminuzione della produzione di rifiuti".

 

"Il Rapporto Rifiuti Speciali di Ispra e Sistema nazionale protezione ambiente aiuta a focalizzare, insieme al nostro Rapporto Ecomafia che presenteremo il prossimo 9 luglio alla Camera dei deputati, i problemi che il nostro Paese deve risolvere in tempi brevi, soprattutto sul fronte dei rifiuti speciali, la cui produzione continua a crescere", commenta Stefano Ciafani, presidente nazionale di Legambiente, spiegando che "per archiviare la stagione degli smaltimenti illegali dei rifiuti speciali, anche pericolosi, servono interventi mirati non più rimandabili che abbiano al centro quattro questioni chiave: la nuova impiantistica di gestione coinvolgendo il territorio, la semplificazione dei processi di riciclo, la prevenzione dei reati ambientali elevando il sistema dei controlli e aumentando l'azione repressiva".

 

FONTE: http://www.repubblica.it/ambiente/2018/06/14/news/ispra_3_1_milioni_tonnellate_export_di_rifiuti_speciali-198993577/