Legge salva-borghi, Legambiente e Anci al governo: "Non affossatela"

"Non affossate i piccoli comuni, attuate la legge". È l'appello al governo Conte rivolto da Legambiente, Anci, Associazione Borghi Autentici d'Italia e Uncem affinché la legge salva-borghi non rimanga lettera morta. A più di un anno dalla sua approvazione definitiva, infatti, mancano ancora i decreti attuativi previsti dal provvedimento. Indispensabili soprattutto per sbloccare le risorse previste dalla legge per i comuni sotto i 5mila abitanti. I 100 milioni di euro previsti inizialmente dal ddl fino al 2023 (poi incrementati a 160 milioni nella legge di Bilancio per il 2017) sono infatti ancora fermi proprio per mancanza dei decreti attuativi. 

 

"Oggi, con forza, rivendichiamo l'attuazione delle legge sui piccoli comuni, che rappresentano l'ossatura centrale del nostro Paese. Nel corso dell'Assemblea Anci a Rimini abbiamo registrato l'apertura del presidente Conte proprio su questi temi fondamentali ma adesso bisogna concretizzare", afferma Roberto Pella, vicepresidente vicario Anci, ribadendo l'impegno costante dell'associazione dei comuni italiani a favore dei territori e per l'attuazione della legge.

 

"Soprattutto è importante che i territori inizino a vedere le ricadute concrete di una legge a loro difesa - aggiunge Legambiente -  serve una grande opera di manutenzione dei territori che metta al centro la custodia dei piccoli borghi e del patrimonio naturale per garantire la tenuta di tutto il territorio, la sicurezza degli insediamenti e la qualità delle filiere produttive legati al patrimonio naturale e alle produzioni agroalimentari locali".

 

I piccoli borghi sono il 72% dei comuni d'Italia, la loro superficie copre il 55% del territorio nazionale e vi risiede il 17% della popolazione italiana (in media ci sono 64 abitanti per km). Roccaforti di identità e sapere, custodi del nostro patrimonio storico-artistico, naturale ed enogastronomico, sono anche luoghi di sperimentazione delle buone pratiche più innovative in fatto di energia, economia verde e riciclo dei rifiuti, laboratori di accoglienza e inclusione sociale. L'approvazione all'unanimità della legge 158/2017è stata accolta ben accolti dai borghi e dalle tante associazioni, che da anni chiedevano un provvedimento che si occupasse dei piccoli comuni.

 

La legge che salva i piccoli centri dall'estinzione porta semplificazioni in materia di banda larga, norme sugli alberghi diffusi e sul dissesto idrogeologico. I contributi stanziati saranno impiegati per la riqualificazione del patrimonio immobiliare in abbandono, la manutenzione del territorio con priorità alla tutela dell'ambiente, la messa in sicurezza di strade e scuole, la possibilità di acquisire case cantoniere e tratti di ferrovie dismesse da rendere disponibili per attività turistiche, la promozione delle produzioni agroalimentari a filiera corta.

 

di MONICA RUBINO

 

Fonte: https://www.repubblica.it/politica/2018/11/16/news/legge_salva-borghi_legambiente_e_anci_al_governo_non_affossatela_-211729704/