Giornata mondiale del suolo, Fao: "Inquinati cibo, aria e acqua"

L'inquinamento del suolo e del sottosuolo è uno dei danni più devastanti e invisibili tra quelli che l'uomo ha causato alla Terra. Per questo la Fao, in particolare la Global Soil Partnership, ogni anno il 5 dicembre celebra la Giornata mondiale del suolo: un evento pensato per promuovere la salvaguardia del suolo terrestre, patrocinato dall’Union of Soil Sciences che ha seguito la prima edizione del 2002. Inoltre, un supporto importante è sempre arrivato dal regno di Thailandia, in particolare dall’ex monarca Bhumibol Adulyadej, nato proprio il 5 dicembre del 1927. Per questa ragione, dal 2016, questo giorno è stato definitivamente dedicato alla memoria del re, che è deceduto nell’ottobre dello stesso anno. L’ufficialità del World Soil day era già arrivata in una conferenza Fao nel giugno del 2013, e sei mesi dopo le Nazioni Unite hanno decretato il 5 dicembre come data ufficiale.

 

Il World Soil day 2018

Il tema scelto dalla Fao per l’edizione 2018 della Giornata mondiale del suolo è quello della lotta all’inquinamento. Per questa ragione è stata lanciata la campagna intitolata "Be the Solution to Soil Pollution" ovvero "Sii la soluzione all’inquinamento del suolo", con tanto di hashtag dedicato #StopSoilPollution.

 

L’inquinamento del suolo: colpa dell’azione umana

Il tema della Giornata mondiale del suolo è stato lanciato dalla Fao proprio a pochi mesi dall’ultimo rapporto dell’organizzazione sullo stato del suolo e del sottosuolo del nostro pianeta. Un report dal quale si evince che "la maggior parte dell'inquinamento del suolo è dovuto alle attività umane". Nello specifico, si tratta di "attività industriali come l’estrazione, la fusione e la produzione di materiali, della produzione di rifiuti domestici, zootecnici e urbani, uso di pesticidi, erbicidi e fertilizzanti utilizzati in agricoltura, ma anche l’utilizzo di prodotti derivati dal petrolio che vengono rilasciati nell'ambiente o distrutti nell'ambiente ed emissioni generate dai trasporti". A preoccupare la Fao e altre organizzazioni che si occupano della salute del nostro pianeta sono anche gli "inquinanti emergenti" come i "prodotti farmaceutici, gli interferenti endocrini, gli ormoni e le sostanze biologiche inquinanti; i rifiuti elettronici; e le materie plastiche oggi utilizzate in quasi ogni attività umana".

 

Situazione drammatica

A lanciare l’allarme sui livelli di inquinamento del suolo è stato proprio l’ultimo rapporto pubblicato dalla Fao lo scorso maggio. Il report "Soil Pollution: A Hidden Reality" sottolinea, ad esempio, che in Australia si stima che circa 80mila aree soffrano di contaminazione del suolo, che la Cina ha classificato il 16% di tutti i suoi suoli - e il 19% dei terreni agricoli - come inquinati, che sono circa 3 milioni le aree potenzialmente contaminate nell’Area economica europea e nei Balcani occidentali e che negli Stati Uniti 1.300 aree appaiono nell'elenco (Superfund) delle zone calde dell'inquinamento. Una situazione sempre più drammatica che ha risvolti diretti sulla vita di tutti i giorni, come ha confermato la dottoressa Maria Helena Semedo, vice direttore generale della Fao, durante l’ultimo simposio di maggio sull’argomento. "L’inquinamento del suolo colpisce il cibo che consumiamo, l’acqua che beviamo, l’aria che respiriamo e la salute dei nostri ecosistemi. La capacità dei suoli di fare fronte all’inquinamento è limitata; prevenire il loro inquinamento dovrebbe essere una priorità globale", ha detto.

 

Rifiuti chimici, mine e scorie nucleari: cosa c’è nel suolo

Sempre secondo i dati pubblicati dalla Fao, uno dei principali nemici del suolo terrestre è l’industria chimica: "La produzione di sostanze chimiche è cresciuta rapidamente e aumenterà annualmente del 3,4% fino al 2030". In particolare, "l’industria chimica europea ha prodotto 319 milioni di tonnellate di prodotti chimici. Di questi, 117 milioni di tonnellate sono stati ritenuti pericolosi per l’ambiente". Per quanto riguarda i rifiuti solidi urbani, anche questi dannosi per il suolo, la loro produzione, "che nel 2012 era di circa 1,3 miliardi di tonnellate annue, entro il 2025 dovrebbe aumentare di 2,2 miliardi di tonnellate l’anno". A inquinare i suoli del nostro pianeta c’è anche il settore agricolo. Secondo la Fao "la produzione mondiale di letame per fertilizzare è cresciuta del 66% tra il 1961 e il 2016, passando da 73 a 124 milioni di tonnellate di materia organica che può contenere elevate quantità di organismi patogeni e antibiotici". Tra i dati particolarmente significativi c’è anche quello sulle mine inesplose sparpagliate nel suolo di 64 diversi Paesi: sono circa 110 milioni e, oltre a inquinare, possono tuttora avere conseguenze mortali per gli abitanti. Infine le scorie nucleari: in base al report, quasi tutti i terreni dell’emisfero settentrionale contengono radionuclidi in concentrazioni più elevate rispetto ai livelli tollerabili a seguito di ricadute atmosferiche da test nucleari o eventi radiologici come l’incidente del 26 aprile 1986 a Chernobyl.

 

FONTE: https://tg24.sky.it/ambiente/2018/12/03/giornata-mondiale-del-suolo.html