Cambiamenti climatici, perché 50 mln di persone rischiano di morire di fame

Gli effetti disastrosi dei cambiamenti climatici sono già realtà e rischiano di far morire di fame decine di milioni di persone. È l’allarme lanciato nel suo ultimo rapporto da Oxfam, la Confederazione internazionale di organizzazioni no profit. La crisi riguarda il continente più colpito dalle conseguenze dei cambiamenti climatici: l’Africa, devastata dall’aumento del riscaldamento e dalla siccità, che rendono incoltivabili zone sempre più vaste. I Paesi coinvolti sono 18, situati in Africa centrale, orientale e meridionale. Qui più di 50 milioni di persone rischiano di morire fame a causa degli effetti dei cambiamenti climatici, aggravati dai conflitti e dalla povertà estrema, denuncia Oxfam.

 

Una prolungata siccità, la più grave degli ultimi 38 anni, spiega Oxfam, ha colpito duramente diverse regioni africane per la seconda volta in quattro anni. Per questo motivo l’organizzazione lancia un “appello urgente” ai leader africani affinché “facciano pressione sulle economie più avanzate, perché mantengano gli impegni sottoscritti con gli Accordi di Parigi” sul clima. Mentre i governi africani vengono invitati a migliorare le loro politiche ambientali.

 

La Conferenza ministeriale africana sull’ambiente (Amcen), che si terrà a Durban dall’11 al 15 novembre, dovrà discutere di questi temi.

 

I numeri dei disastri provocati dai cambiamenti climatici in Africa sono impressionanti. In diverse zone dello dello Zimbabwe, riporta Oxfam, si registra il più basso livello di piogge dal 1981, con 5,5 milioni di persone al momento colpite da grave insicurezza alimentare. La regione dello Zambia che era ricca di mais oggi non produce più nulla e le esportazioni si sono azzerate, con la conseguenza che soffrono la fame 2,3 milioni di persone.

 

La situazione si sta aggravando anche in altri Paesi, come Angola, Malawi, Mozambico, Madagascar, Namibia e ancora Zimbabwe. In Sudafrica si sono verificati casi di suicidi tra gli agricoltori. La siccità sta colpendo duramente anche l’Africa orientale e il Corno d’Africa, in particolare in Etiopia, Kenya e Somalia.

 

Le temperature elevate nell’Oceano Indiano hanno come effetto quello di causare piogge molto intense in Kenya e Sud Sudan, con il verificarsi di alluvioni lungo i fiumi principali. Il Sud Sudan ha dichiarato lo stato di emergenza per le alluvioni, con oltre 900.000 persone colpite.

 

Nel suo rapporto Oxfam sottolinea che “alluvioni estreme e siccità stanno devastando aree sempre più vaste dell’intero Continente”. Solo nel 2019, ai 7,6 milioni di sfollati in fuga da conflitti si sono aggiunti 2,6 milioni di profughi climatici. I Paesi che hanno registrato l’emergenza più grave sono Etiopia, Somalia, Sudan e Sud Sudan, dove è avvenuto l’esodo simultaneo di oltre 1 milione di persone in fuga da guerre e siccità.

 

Questo fenomeno ha “un costo umano altissimo”, denuncia Oxfam, e cui va aggiunto quello economico con “danni per 700 milioni di dollari dovuti alla crisi climatica negli ultimi 10 anni”.

 

Oxfam “al momento è al lavoro a fianco di oltre 7 milioni di persone in 10 dei Paesi africani più colpiti dalla crisi climatica”, per garantire l’accesso al cibo e all’acqua pulita alla popolazione e aiutare le comunità più vulnerabili ad adattarsi all’impatto di eventi climatici sempre più estremi e frequenti.  L’obiettivo è quello di raggiungere nel prossimo futuro il 10% della popolazione più colpita.

 

L’allarme sulle conseguenze devastanti dei cambiamenti climatici sull’economia è stato già lanciato dagli scienziati in più occasioni.

 

Fonte: https://quifinanza.it/green/allarme-cambiamenti-climatici-50-mln-persone-rischiano-morire-fame/325813/