Macron tra i ghiacci, 'il clima la battaglia del secolo'

Da Parigi ai ghiacci (acciaccati) del Monte Bianco. Come annunciato da giorni, il presidente francese Emmanuel Macron si è recato questa mattina alla Mer de Glace, il celebre ghiacciaio sul versante francese del Monte Bianco, per toccare con mano gli effetti nefasti del riscaldamento climatico e ribadire il suo impegno a favore del pianeta. Per il presidente più giovane di Francia che all'inizio del suo mandato bacchettò la decisione di Donald Trump di uscire dall'accordo di Parigi (Cop21) al grido di 'Make Our Planet Great Again', si è trattata di una visita soprattutto simbolica.

    Con l'obiettivo di convincere sulla buona fede del suo impegno in materia ambientale, anche se in molti lo accusano di propaganda elettorale e di non essere, in realtà, abbastanza determinato sul clima. In tuta blu, Macron ha passeggiato sul ghiacciaio simbolo della Francia, dove i ghiacci si ritirano di 8-10 metri all'anno, circa 2 km dal 1850, perdendo 120 metri di spessore in un secolo. "Non immaginavo uno scioglimento così rapido, è impressionante. Ci si rende conto di come l'assenza di decisioni abbia condotto a questa situazione", ha dichiarato il presidente che molti ambientalisti accusano di inazione sui temi a loro cari, commentando l'alternarsi di ghiaccio e rocce ormai sempre più scoperte e visibili della Mer de Glace. Mentre i sondaggi pronosticano una netta progressione dei partiti ecologisti nelle prossime scadenze elettorali, a cominciare dalle municipali di marzo, Macron ha garantito che intende trasformare l'ecologia in una delle grandi priorità della seconda parte del suo mandato all'Eliseo in scadenza nel 2022. Dopo il sopralluogo sul ghiacciaio, Macron è sceso a Chamonix, dove ha pronunciato un discorso sull'urgenza climatica. "E' la battaglia del secolo", ha detto, aggiungendo che oggi più che mai bisogna "dimostrare che questa strategia è compatibile con il progresso economico". Circa 250 manifestanti in lotta contro lo smog legato all'intenso traffico stradale nella regione sono stati sgomberati dalla polizia prima dell'arrivo del presidente.

    "Venire a piangere dinanzi alla Mer de Glace mentre gli accordi delle conferenze sul clima non vengono rispettati e le emissioni di gas a effetto serra aumentano è pura comunicazione", deplora Pierre Delpy, consigliere energia di un'associazione ambientale presente sul posto. Da parte sua, il direttore programmi del WWF, Arnaud Gauffier, si è congratulato per la visita di Macron ma ha deplorato che non ci siano stati annunci "all'altezza" della situazione, in particolare rispetto al taglio di Co2. Annunciate nel corso della missione di quasi due giorni nuove aree protette e la creazione di un Ufficio francese della biodiversità. Ieri sera, Macron ha cenato in un rifugio a 2.000 metri con il climatologo Jean Jouzel, la biologa Camille Parmesan e l'esperta di biodiversità Anne Larigauderie. Ma la svolta green non convince tutti. Per molti si tratta soprattutto di un'operazione studiata ad arte in chiave elettorale. "Una montagna di fesseria ed ipocrisia", è stato la bordata di Francois Ruffin, deputato della France Insoumise nonché acerrimo rivale di Macron, con cui da giovane frequentò lo stesso liceo di Amiens.

 

di Paolo Levi

 

Fonte: https://www.ansa.it/ansa2030/notizie/green_blue/2020/02/14/macron-tra-i-ghiacci-il-clima-la-battaglia-del-secolo_5d1a825e-7307-412a-b3c2-7c5c0911c116.html