L’emergenza degli ultimi mesi ha riportato il tema dello sviluppo urbano sostenibile al centro dell’agenda politica di decisori nazionali e locali in maniera inedita e capace di influenzare il dibattito sulle città ben oltre la fine della pandemia.
Ripensare la densità urbana attraverso scelte capaci di migliorare le modalità di trasporto pubblico, l’utilizzo degli spazi pubblici, l’accesso agli spazi verdi dentro e fuori le nostre città è diventata la priorità per numerose amministrazioni in Europa e nel mondo. Ciò che colpisce non è soltanto la rapidità con cui sono state messe in campo strategie ed azioni di cui si discuteva da anni, ma come tali iniziative si inseriscono in progettualità preesistenti, approfondendo l’impegno per la qualità urbana condotto in particolare da città di medie e grandi dimensioni. Le soluzioni sperimentate nelle ultime settimane possono diventare il punto di partenza per l’avvio di strategie urbane a sostegno della sostenibilità, capaci di coinvolgere in nuovi e più stabili modelli partecipativi cittadini, imprese e mondo dell’associazionismo.
Atene e Budapest sono senza dubbio due fra le città che nelle ultime settimane hanno intrapreso in Europa strategie fra le più ambiziose per il futuro della mobilità e dell’uso dello spazio pubblico. La capitale greca ha scelto di destinare oltre 50mila metri quadrati di superfice urbana a ciclisti e pedoni, attraverso la creazione di quattro macro-arterie di collegamento tra i principali siti archeologici e turistici del centro storico, in cui alla chiusura del traffico veicolare si unirà l’allargamento di marciapiedi e superficie ciclabile in favore di turisti e residenti. Il distanziamento sociale diventa ad Atene l’occasione per favorire temporaneamente la realizzazione di misure su cui la città stava già lavorando, che potranno essere estese anche oltre il periodo estivo per ridisegnare completamente il centro storico e le modalità di utilizzo misto di piazze e strade simbolo della città.
La riorganizzazione del trasporto pubblico e privato è una delle priorità d’azione che Budapest ha invece perseguito con maggiore forza nelle ultime settimane, agendo tra le prime in Europa nel tracciare piste ciclabili temporanee in diverse arterie del centro. A questa azione, combinata con altri interventi per l’ampliamento delle superfici disponibili per bar e ristoranti del centro, si è unito l’avvio di un processo strutturato di partecipazione civica che ha fatto emergere la necessità di estendere le misure in favore della mobilità sostenibile e dell’utilizzo degli spazi pubblici anche ai quartieri periferici. La pianificazione integrata degli interventi, tra cui l’acquisto di nuovi autobus green in tempi rapidi per migliorare in chiave sostenibile l’offerta di trasporto pubblico, è la chiave della politica adottata dall’amministrazione della capitale ungherese, che punta a coinvolgere anche altre amministrazioni locali ungheresi nel suo Restart Programme.
La risposta data dalle città europee e globali agli effetti che la crisi degli ultimi mesi ha avuto sui contesti urbani è stato tanto efficace quanto più negli ultimi anni si era investito su una programmazione di medio-lungo periodo o sulla messa in pratica di strategie e parole d’ordine, come la Città del Quarto d’Ora propugnata da Anne Hidalgo a Parigi e testata in queste settimane con la chiusura al traffico veicolare della centralissima Rue de Rivoli. Garantire alle città meccanismi rapidi e adeguati di risposta, soprattutto capaci di mobilitare quella rete di attori civici in grado di favorire la condivisione rapida di strategie e misure innovative con la società civile, rappresenta l’elemento principale su cui investire in termini di governance nei prossimi anni. La città green del futuro riparte soprattutto dalla capacità di unire pianificazione sul lungo periodo e intervento immediato e focalizzato su priorità di intervento che emergono all’improvviso, come accaduto negli ultimi mesi, ma in grado di rivoluzionare la vita quotidiana delle nostre città.
Fonte: https://www.ecoincitta.it/le-citta-che-cambiano-spazi-pubblici-e-mobilita-pulita-per-il-rilancio-post-covid-di-simone-dantonio-giornalista-urbano/