Riduzione emissioni del 55%, l’Italia sostiene il target UE 2030

L’Italia sostiene con convinzione un obiettivo 2030 di riduzione emissioni del 55%. A poche ore dal discorso sullo Stato dell’Unione europea di Ursula Von der Leyen, arrivano le dichiarazioni del ministro dell’ambiente Sergio Costa, pronto a promettere il pieno sostegno italiano alle nuove ambizioni climatiche di Bruxelles.

 

La presidente dell’esecutivo Ue ha affrontato ieri, in una lunga dissertazione, i temi chiave per il futuro del Blocco. E ha dedicato un lungo spazio alle priorità del Green deal, annunciando il nuovo obiettivo UE di riduzione emissioni. Il target, che confluirà in una nuova legge comunitaria, è una rivisitazione al rialzo dell’impegno promesso nel quadro energia-clima adottato nel 2014. L’originaria ambizione prevedeva un taglio obbligatorio del 40% delle emissioni climateranti europee entro il 2030, rispetto ai livelli del 1990; taglio da raggiungere attraverso due sotto obiettivi: una riduzione della CO2 del 43% (rispetto al 2005) nei settori del mercato ETS; un taglio del 30% in tutti gli altri settori a cui tutti gli Stati membri devono partecipare in maniera vincolante. 

 

La nuova proposta incrementa gli sforzi complessivi di 15 punti percentuali. Un passo in più che, sottolinea Costa, “come Italia avevamo già sostenuto”. “La scienza è chiara“, osserva il ministro. “Dobbiamo accelerare la riduzione delle emissioni se vogliamo affrontare seriamente la sfida del cambiamento climatico, anche alla luce del lockdown, durante il quale è emersa con chiarezza la correlazione tra le attività dell’uomo e gli effetti sull’ambiente”.

 

Riduzione emissioni europee, l’Europa potrebbe puntare a -65%

Non tutti, però, hanno accolto il messaggio di Von der Leyen come un segnale di rinnovato impegno. L’Ufficio europeo dell’ambiente (EEB) oggi ricorda come le istanze del mondo scientifico richiedessero ben altro. “È deplorevole che la Commissione europea non stia prendendo in considerazione un obiettivo di riduzione emissioni superiore al 55%”, commenta Barbara Mariani, responsabile delle politiche per il clima e l’energia presso l’EEB. “Un -60%, proposto dall’europarlamentare Jytte Guteland e supportato da prove scientifiche, sarebbe già un compromesso migliore”.

 

L’esecutivo ha anche affrontato diverse critiche su aspetti specifici dei suoi piani climatici, trapelati ai media questa settimana. I punti più preoccupanti? La proposta si concentra troppo sull’uso del suolo e lo stoccaggio del carbonio, assieme alla mancanza di una strategia per affrontare le emissioni incorporate nei beni prodotti nell’UE e in quelli importati.

 

Fonte: https://www.rinnovabili.it/ambiente/cambiamenti-climatici/riduzione-emissioni-55-target-ue-2030/