Quando vi prendete cura del vostro orto o delle piante avvertite un certo grado di benessere? Non è qualcosa di strano e insolito, l’ortoterapia è una pratica sempre più apprezzata e riconosciuta per i suoi benefici. Ora un nuovo studio conferma i vantaggi del coltivare un orto per la salute mentale (e non solo).
Una ricerca, condotta da un team dell’Università di Sheffield, nel Regno Unito, evidenzia una serie di benefici che offre l’orticoltura a chi la pratica con costanza. Per valutare gli effetti del giardinaggio sono stati reclutati 163 volontari che in Inghilterra e Galles avevano ottenuto dei lotti all’interno di orti condivisi, in cui non solo coltivavano piante a scopo alimentare ma registravano:
“alti livelli di attività sociali e comunitarie, inclusa la condivisione dei prodotti alimentari in eccesso, lo scambio di conoscenze, la consapevolezza e l’interazione con la fauna selvatica, la connessione emotiva alla loro assegnazione, l’apprezzamento del tempo trascorso fuori e il piacere estetico nel mondo naturale”.
Tutti i volontari sono stati invitati a redigere un diario dove, per un intero anno, riportavano una serie di dati utili alla ricerca, non solo quello che concretamente coltivavano ma anche gli scambi che avevano con le altre persone che, come loro, si prendevano cura della terra.
Miriam Clare Dobson, ricercatrice post-dottorato e autrice dello studio, ha evidenziato come coltivare l’orto offrisse loro una vasta gamma di benefici per la salute mentale. Le persone provavano sensazioni positive nel condividere il cibo, conoscenze e abilità ma anche nel parlare di eventi che riguardavano la loro comunità così come anche vivevano una maggiore connessione con le stagioni ed il tempo.
Un modo anche per scacciare la solitudine, dato che gli orti condivisi offrono una preziosa opportunità di scambio e di vivere all’interno della propria comunità attivamente.
I benefici derivavano anche dall’osservare le piante crescere e, ovviamente, dal poterle poi utilizzare in cucina. Si evidenziavano poi dei vantaggi offerti dal trascorrere una buona parte di tempo all’aperto, un modo anche per sentirsi in contatto con la natura e la fauna selvatica.
Ma non finisce qui. Coltivare un orto fa bene anche alla salute fisica. Come sottolinea la dottoressa Dobson le persone che coltivano orti hanno:
“maggiori probabilità di mangiare frutta e verdura cinque volte al giorno rispetto alle persone che non coltivano il proprio cibo”
La Dobson ritiene che i risultati siano stati ancora più evidenti durante la pandemia quando molte persone hanno inviato email ai ricercatori per fargli sapere che i loro orti erano un rifugio durante il lockdown e gli stavano donando una parvenza di normalità. C’è poi chi, per l’occasione, ha anche installato una sabbiera e un’altalena per i propri figli, unendo utile e dilettevole, e definendo il tutto “una manna dal cielo”.
Non è un caso che la domanda di assegnazioni di lotti per coltivare è esplosa proprio quest’anno nel Regno Unito e molte persone si sono iscritte alle liste d’attesa.
Lo studio dimostra come questi spazi siano importanti non solo per la produzione alimentare ma anche per la salute, la socialità e l’impegno ambientale delle persone. Ecco perché ce ne dovrebbero essere di più, e non solo nel Regno Unito.
di Francesca Biagioli
Fonte: https://www.greenme.it/vivere/salute-e-benessere/coltivare-orto-salute-mentale-studio/