Cambiamento climatico e giornali: la colpa è sempre degli altri Paesi

Una delle questioni più controverse nei negoziati internazionali sul clima è chi dovrebbe assumersi la maggiore responsabilità per la mitigazione delle emissioni: se i Paesi del Nord del mondo sono responsabili della maggior parte delle emissioni storiche e hanno elevate emissioni pro capite ma stanno iniziando a decarbonizzare le loro economie, nel Sud del mondo delle economie emergenti, le emissioni pro capite sono basse ma le emissioni complessive sono in rapido aumento e le tecnologie a low carbon stentano ad affermarsi per cause economiche. Le rappresentazioni mediatiche del cambiamento climatico svolgono un ruolo fondamentale nel plasmare la percezione e la conoscenza del cambiamento climatico da parte dell’opinione pubblica e questa comprensione riguarda anche la responsabilità per le emissioni di gas serra, cosa particolarmente importante perché influenza la definizione del problema sociale e quindi le risposte politiche. Lo studio “Who’s responsible for climate change? Untangling threads of media discussions in India, Nigeria, Australia, and the USA”, pubblicato su Climatic Change da Ranjini Murali, Aishwarya Kuwar e Harini Nagendra del Centre for Climate Change and Sustainability dell’Azim Premji University punta proprio a capire come la  carta stampata racconta il cambiamento climatico e ne attribuisce le responsabilità.

 

I ricercatori indiani hanno confrontato due Paesi del “nord del mondo”, gli Stati Uniti e l’Australia, e due Paesi del “sud del mondo”, l’India e la Nigeria, esaminando 600 articoli di giornale e poi selezionando a caso 50 articoli ciascuno dai tre principali giornali in ogni Paese. Hanno così condotto un’analisi dell’atteggiamento verso il cambiamento climatico della stampa dei diversi Paesi ed esaminato le narrazioni sull’esistenza del cambiamento climatico e su chi sia ritenuto responsabile delle emissioni di gas serra.

 

Hanno così scoperto che «I media di tutti e 4 i Paesi concordavano sul fatto che il cambiamento climatico fosse reale. Tuttavia, le narrazioni sulla responsabilità variavano tra i Paesi. In Australia, la narrativa principale affermava che l’India e la Cina erano responsabili della maggior parte delle emissioni, mentre non citavano l’Australia. Al contrario negli Stati Uniti, la narrativa principale si è concentrata sulla responsabilità propria del Paese. In India la responsabilità primaria è stata assegnata al Nord del mondo, mentre in Nigeria tutti i Paesi sono stati considerati ugualmente responsabili delle emissioni globali».

 

I media australiani hanno indicato l’India e la Cina; I giornali americani si sono concentrati sulla responsabilità propria del paese; I media indiani hanno indicato il nord globale; e le notizie nigeriane consideravano tutti i paesi ugualmente responsabili

 

Gli Usa sono il secondo emettitore di gas serra dopo la Cina; l’India si piazza al quarto posto, l’Australia è 16esima e la Nigeria 60esima a causa della sua industria petrolifera in gran parte in mano alle multinazionali, ma, pur con evidenti differenze culturali, di reddito e di emissioni di carbonio la stampa di questi 4 Paesi di aree geografiche diverse plasma gli articoli sui cambiamenti climatici in base alla politica di ciascun Paese.

 

Dallo studio emerge anche che gli studi scientifici sui cambiamenti climatici hanno svolto il ruolo più importante nei media indiani e statunitensi, mentre in Nigeria e in Australia la stampa scrive più degli eventi climatici. Un numero minore di articoli riguardato l’attivismo climatico e le conferenze internazionali sul clima o opinioni e commenti sui cambiamenti climatici.

 

In tutti i Paesi, più del 90% degli articoli riconosce l’esistenza del cambiamento climatico e lo attribuisce alle attività antropiche ma Murali  fa notare che «I 3 giornale scelti per analizzare la stampa statunitense erano centristi o di sinistra, e la mancanza di una pubblicazione di destra potrebbe aver distorto questi risultati, dice».  In India, Australia e Nigeria i giornali rappresentavano più o meno tutto lo spettro politico-

 

Se i giornali in tutti e 4 i paesi dicono che il cambiamento climatico è antropogenico, non sono per nulla d’accordo tra loro su quali esseri umani ne abbiano la colpa. Circa il 22% di tutti gli articoli attribuiva precise responsabilità per il cambiamento climatico e i giornali tendevano a raccontare storie che escludevano particolari responsabilità da parte del loro Paese.

 

Murali ha spiegato in un’intervista ad Anthropocene che «In termini di consumo pro capite, le narrazioni dei due Paesi del Nord del mondo, concentrano la responsabilità lontano dal consumo pro capite, mentre il Sud del mondo si è concentrato sul consumo pro capite». In entrambi i casi, questo schieramento nazionalistico fa sì che le persone si sentano esenti da ogni responsabilità che porti a un cambiamento comportamentale».

 

Nei giornali statunitensi, molti articoli hanno evidenziato la responsabilità Usa per il cambiamento climatico, ma si sono concentrati su come il governo federale di Donald Trump stava bloccando l’azione climatica e sul  ruolo svolto dall’industria dei combustibili fossili nel causare le emissioni.

 

In Australia – uno dei Paesi al mondo con le più alte emissioni pro capite di gas serra –  i giornali hanno spesso evidenziato che le emissioni del Paese rappresentano una piccola percentuale delle emissioni globali, sostenendo – come teorizza il governo conservatore –  che eventuali cambiamenti attuati in Australia non fara<ebbero una gran differenza per il cambiamento climatico in generale e sottolineando che India e Cina hanno emissioni molto più grandi e che quindi bisognerebbe intervenire prima lì. .

 

Di solito, gli articoli dei giornali indiani sottolineano il contributo sproporzionato del Nord del mondo alle emissioni storiche e le basse emissioni storiche e pro capite dell’India. Ma questo – in un Paese dove i poveri sono ancora la grande maggioranza della popolazione –  nasconde il forte l’aumento delle emissioni pro capite tra le classi medie e le caste superiori indiane, come fanno notare i ricercatori.

 

I giornali nigeriani di solito inquadrano il cambiamento climatico come una responsabilità globale, ma enfatizzano anche le emissioni storiche del Nord del mondo e descrivono la petrolifera Nigeria come una vittima del cambiamento climatico che ha contribuito poco al problema.

 

Lo studio ha però anche dimostrato che in alcuni casi le narrazioni dei media possono cambiare nel tempo: prima i giornali statunitensi erano molto più scettici sul fatto che il cambiamento climatico fosse reale, e nei media australiani la consapevolezza della responsabilità dell’Australia è aumentata rapidamente, probabilmente a causa dei giganteschi incendi boschivi che hanno devastato il Paese negli ultimi anni, delle temperature record e dello sbiancamento delle barriere coralline.

 

Murali ha detto: «Penso che per riportare la realtà del cambiamento climatico, i membri dei media potrebbero concentrarsi maggiormente su articoli e racconti scientifici. Penso che sia anche importante controllare i discorsi politici sui cambiamenti climatici, per combattere la diffusione della disinformazione».

 

I ricercatori indiani concludono «Abbiamo dimostrato che le narrazioni mediatiche sulla responsabilità del cambiamento climatico erano principalmente guidate dal discorso politico. Poiché la maggior parte del pubblico dipende dai media per ottenere informazioni sui cambiamenti climatici, è essenziale che le narrazioni di responsabilità incorporino prove scientifiche e non seguano discorsi puramente politici opportuni per assegnare la responsabilità dell’azione».

 

Fonte: https://www.greenreport.it/news/comunicazione/cambiamento-climatico-e-giornali-la-colpa-e-sempre-degli-altri-paesi/