Taranto: la prima pala eolica offshore del Mediterraneo dopo “solo” 14 anni

A Taranto è stata installata, al largo del molo polisettoriale, la prima pala del parco eolico offshore Beleolico. A realizzarlo sarà Renexia, società del Gruppo Toto attiva nel campo delle rinnovabili. L’associazione nazionale energia del vento (Anev) ha spiegato che l’impianto “produrrà 60 mila Mwh di energia, pari al fabbisogno annuo di 60mila persone e, nell’arco dei 25 anni di vita prevista, consentirà di tagliare le emissioni di gas serra equivalenti a circa 730mila tonnellate di CO2“.

 

Quello di Taranto, che sarà composto in tutto da 10 pale, diventerà così non solo il primo parco eolico offshore d’Italia, ma di tutto il Mediterraneo. Finalmente una buona notizia, attesa da ben 14 anni. Lo ricorda anche Stefano Ciafani, presidente nazionale di Legambiente: “Quello di Taranto è il simbolo delle follie autorizzative del Paese. Il progetto fu proposto nel 2008, la Sovrintendenza riuscì nell’impresa di dare parere negativo per l’impatto visivo generato, proprio davanti alle ciminiere dell’ex Ilva, della raffineria Eni e delle gru del porto industriale. Un vero capolavoro".

 

Non mancano fatti analoghi nel resto d’Italia. Qualcosa di simile è accaduto con le pale eoliche onshore a Piombino, dove varie associazioni, tra cui Italia Nostra, avevano sostenuto che avrebbero deturpato lo skyline in un’area dove sono presenti acciaierie e l’ex centrale a carbone Enel di Tor del Sale. “Bisogna decuplicare la velocità di installazione degli impianti a fonti rinnovabili, in primis eolico, fotovoltaico e agrivoltaico” – aggiunge Ciafani – “Dobbiamo chiudere le centrali a carbone entro il 2025, non costruire nuovi impianti a gas e dismettere gradualmente quelle esistenti entro il 2040. Il Pianeta non può più aspettare e neanche le tasche di chi paga le bollette“.

 

Sul caso di Taranto è intervenuta anche Rossella Muroni, ex presidente di Legambiente. “Il Governo continua a sbagliare e a puntare sul gas per mitigare il caro bollette. Peccato che questa è una falsa soluzione che contrasta contro gli impegni sul clima assunti a livello internazionale e che non farà scendere le bollette” – commenta la deputata di FacciamoECO – “La soluzione c’è: basta smetterla di ostacolare le rinnovabili e investire su fonti pulite, sistemi di accumulo, innovazione e smart grid. L’installazione della prima pala eolica del Mediterraneo, a Taranto, non deve essere un fatto isolato ma deve diventare sistema. Velocizziamo i processi e snelliamo la burocrazia, ne trarranno giovametno anche le nostre tasche“.

 

di Enrico Chillè

 

Fonte: https://www.teleambiente.it/taranto_pala_eolica_offshore/