Tornano i ragazzi di Fridays for future: in Italia 78 cortei, da Udine a Palermo

La generazione Greta torna nelle piazze in tutta Italia, aderendo al nuovo grande sciopero globale dei Fridays For Future, per chiedere giustizia climatica. Lo aveva annunciato la fondatrice del movimento Greta Thunberg che sarebbero scesi di nuovo in strada. Ed eccoli oggi, affollare le piazze italiane e del mondo insieme agli altri movimenti ambientalisti per sensibilizzare governi e opinione pubblica sull'emergenza climatica e non solo.

 

Il movimento è nato in Svezia dopo gli scioperi della 19enne Greta Thunberg allora solo 15enne. Quella di oggi è la prima manifestazione del 2022. L'obiettivo è coinvolgere tutto il mondo, ma con una duplice richiesta: fermare il cambiamento climatico e fermare la nuova corsa agli armamenti per dire basta alla guerra in Ucraina e a tutte le guerre. I ragazzi chiedono ai governi e ai potenti della terra "di investire più fondi per avviare davvero la transizione ecologica e di stanziare meno fondi per la guerra". 

 

Ragazze e ragazzi, giovani e giovanissimi, presenti in 679 piazze chiedono giustizia climatica in un momento così drammatico e importante con la guerra in Ucraina che affligge il cuore dell'Europa. "Torniamo in piazza per la giustizia climatica e ambientale, contro ogni guerra e contro la crisi climatica - scrive in una nota il movimento - scendiamo nelle piazze di tutto il mondo poiché crediamo che il capitalismo sia il filo rosso che tiene insieme pandemie, guerre e crisi climatica. Questo modello di sviluppo capitalistico estrattivista ed ecocida non fa altro che dividerci mentre continua ad avvelenare e devastare i nostri territori". 

 

In Italia 78 i cortei, da Udine a Palermo, passando per Alessandria, Schio, Vicenza, Siena, Torino Taranto, Rimini, Sanremo, Salerno e Reggio Calabria. A Roma, i manifestanti si sono concentrati in piazza della Repubblica; a Napoli, in piazza Garibaldi; a Milano in largo Cairoli; a Firenze in piazza Santa Annunziata; a Palermo, in piazza Politeama; a Cagliari, invece, prevista una azione e cineforum alle 17.15 in via Trentino. 

 

"Oggi siamo scesi in piazza di nuovo in tutto il mondo, siamo presenti in tutti i continenti. Questa volta stiamo scioperando per la pace e la giustizia climatica. Non ci potrà essere pace né giustizia climatica, in nessuna parte del mondo, finché i nostri sistemi saranno legati ai combustibili fossili forniti da governi autoritari e dittature".

 

Queste le parole che animano i partecipanti allo sciopero globale per il clima, a Firenze, consapevoli dell'emergenza dati alla mano: “I paesi di tutto il mondo stanno finanziando questa guerra - denunciano - l'Unione Europea ha pagato 15 miliardi di euro alla Russia dall'inizio della guerra in Ucraina, attraverso l'acquisto di combustibili fossili. Guerra e crisi climatica sono strettamente legate: effetto serra vuol dire effetto guerra”.  In piazza nessuna bandiera di partito, ma alcune bandiere della pace e striscioni contro la guerra in Ucraina.  

 

Un pianeta più caldo di 2, 3, 4 gradi è un pianeta in cui saremo costretti a lottare per le scarse risorse rimaste e questo si vede già oggi nel Sahel, dove numerose guerre per l'acqua hanno originato conflitti che sono poi degenerati. Non è mai stato così chiaro come ora che una transizione ecologica giusta è necessaria, ed è necessaria adesso". 

 

“Questi tempi lasciano le persone prive di potere e di forze. Ma noi non ci arrendiamo” dicono da Firenze dove il 26 marzo ci uniremo al Collettivo di fabbrica ex-Gkn a Firenze per insorgere insieme - annunciano - Da queste piazze nasce la speranza, si vede che le persone non si sono rassegnate al proprio destino. Un altro mondo è ancora possibile ma sta a noi costruirlo, partendo dalla pace e dalla giustizia, climatica e sociale. Torneremo a invadere le strade, vi aspettiamo a Firenze domani, dalle 14.30 a piazza Vittorio Veneto". 

 

Stamane da largo Cairoli a Milano il corteo dei giovani e giovanissimi Fridays for Future è partito con in testa al corteo una grande bandiera della pace. Secondo il programma la manifestazione terminerà a porta Venezia. Anche qui al centro della protesta dei giovani c'è la giustizia climatica ma anche la ferma condanna della guerra in Ucraina. Disagi sono stati registrati nel traffico locale e per i mezzi di trasporto pubblico. L'Atm ha deviato il percorso di alcune linee proprio per consentire il passaggio della manifestazione. 

 

A Napoli urlano "Non vi stiamo chiedendo il futuro. Stiamo venendo a riprendercelo": è il grande striscione che apre il corteo in piazza Garibaldi. In centinaia si sono dati appuntamento in piazza Garibaldi diretti al centro, in piazza Municipio. Tantissime le richieste dei ragazzi del movimento scritte a chiare lettere sui tantissimi striscioni che colorano il corteo. Da 'Future no profit' a 'Governi, guerre e indifferenza, avrete resistenza' a 'Basta bugie di Stato'. 

 

"Ci ribelliamo - spiegano i manifestanti - a un sistema che allarga la forbice tra ricchi e poveri e faremo nomi e cognomi di chi compie crimini di guerra, crimini contro l'umanità. Lo diciamo da tre anni che bisogna cambiare paradigma e stravolgere il sistema e che la crisi va risolta con gli stessi soldi di chi ci ha portato in questa crisi". Tema energetico che, proprio con la guerra in Ucraina, è diventato ancora più centrale. Ma i giovani di Napoli e provincia denunciano che "il piano del ministro Cingolani è passare dal gas al carbone per sopperire al gas russo che costituisce il 40 per cento dei nostri approvvigionamenti. Noi - aggiungono - siamo una generazione intera che è pronta a riprendersi il proprio futuro perché il loro tempo è finito, ora inizia il nostro".

 

Studenti in piazza, anche a Palermo, "contro un modello produttivo predatorio che sfrutta le risorse senza preoccuparsi delle conseguenze sulle qualità di vita delle persone. Un sistema che contrappone lavoro e salute, un sistema economico basato su estrazione e uso di combustibili fossili che, come abbiamo visto, causa guerra e conflitti. Vogliamo spingere i governi a interessarsi alla crisi climatica mettendo in campo soluzioni vere che mettano al centro le persone e non più le tasche e i portafogli di pochi", afferma Adele Furnari di Fridays for future. 

 

Gli studenti contestano anche il protocollo firmato dal Comune con Eni su economia circolare, gestione dei rifiuti e sostenibilità ambientale. "A dicembre 2021 il Comune di Palermo e Anci Sicilia hanno siglato un protocollo con Eni finalizzato a valutare congiuntamente la fattibilità di possibili iniziative di divulgazione, formazione, promozione, studio e sperimentazione sul tema dell'economia circolare. Abbiamo a lungo immaginato, e tuttora continuiamo a farlo, come dovrebbe essere una transizione ecologica che si fondi fra gli altri sul pilastro dell'economia circolare. E nel nostro immaginario Eni è l'ultimo dei nostri incubi. Il lungo curriculum di devastazione e corruzione che descrive l'operato di Eni comprende vicende clamorose come il disastro ambientale della piana di Gela, dove ancora oggi si registrano gli effetti della Raffineria sulla salute della popolazione e sull'inquinamento del territorio. O come l'accusa di traffico illecito di rifiuti nel Centro Oli di Viggiano in Basilicata. O ancora l'ecocidio nella valle del Niger. Perché le nostre istituzioni locali hanno scelto Eni per divulgare l'economia circolare?", afferma Giorgio Caruso di Ecologia Politica Palermo. Il corteo ha sfilato per le strade del centro, dirigendosi verso piazza Pretoria, davanti al municipio. 

 

Fonte: https://www.rainews.it/articoli/2022/03/tornano-i-ragazzi-di-fridays-for-future-in-italia-78-cortei-da-udine-a-palermo-f541e944-affc-4565-b385-b1dcbe39dcfe.html