OMS: nei piani d’azione climatica includere supporto per la salute mentale

I cambiamenti climatici pongono seri rischi per la salute mentale e il benessere in tutto il mondo, tal che i Paesi devono includere il supporto psicologico nei loro piani di adattamento e mitigazione. Man mano che la crisi climatica diventa più grave, causando episodi di calore estremo, inondazioni e incendi, nonché cambiamenti dell’ecosistema che portano all’insicurezza alimentare o idrica, aumenteranno i fattori di rischio sociale e ambientale per i disturbi della salute mentale.

 

A dirlo è un Documento politico presentato il 3 giugno 2022 dall’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS) alla Conferenza di Stoccolma +50, organizzata alla vigilia della Giornata Mondiale dell’Ambiente, ospitata nella città svedese, per celebrare il Cinquantenario della storica Conferenza sull’Ambiente.

 

“Gli impatti dei cambiamenti climatici fanno sempre più parte della nostra vita quotidiana – ha affermato Maria Neira, Direttrice del Dipartimento Ambiente, Cambiamenti Climatici e Salute presso l’OMS – ma c’è pochissimo sostegno alla salute mentale per le persone e le comunità che affrontano i rischi legati al clima e i rischi a lungo termine”.

 

L’OMS sottolinea come i risultati del briefing concordino con il Rapporto del Gruppo intergovernativo di esperti sui cambiamenti climatici (IPCC), pubblicato lo scorso febbraio, dove si afferma che il rapido aumento dei cambiamenti climatici rappresenta una minaccia crescente per la salute mentale e il benessere psicosociale, dal disagio emotivo all’ansia, alla depressione, al lutto e al comportamento suicida.

 

Gli impatti sulla salute mentale dei cambiamenti climatici sono distribuiti in modo diseguale, con alcuni gruppi colpiti in modo sproporzionato a seconda di fattori quali lo status socio-economico, il sesso e l’età. Tuttavia, è chiaro che i cambiamenti climatici impattano su molti dei determinanti sociali che stanno già portando a enormi oneri per la salute mentale a livello globale. Una indagine dell’OMS condotta lo scorso anno su 95 Paesi ha rilevato che solo 9 hanno finora incluso la salute mentale e il supporto psico-sociale nei loro piani nazionali per la salute e i cambiamenti climatici.

 

“L’impatto dei cambiamenti climatici sta aggravando la situazione già estremamente difficile per la salute mentale e i servizi di salute mentale a livello globale – ha dichiarato Dévora Kestel, Direttrice del Dipartimento di Salute Mentale e Abuso di Sostanze dell’OMS – Quasi 1 miliardo di persone soffre di disturbi mentali, ma nei Paesi a basso e medio reddito 3 su 4 non hanno accesso ai servizi necessari. Aumentando il sostegno alla salute mentale e psicosociale nell’ambito della riduzione del rischio di catastrofi e dell’azione per il clima, i Paesi possono fare di più per aiutare a proteggere le persone più a rischio”.

 

L’OMS definisce:

– la salute mentale come “uno stato di benessere in cui ogni individuo realizza il proprio potenziale, può far fronte agli stress della vita, può lavorare in modo produttivo e fruttuoso ed è in grado di dare un contributo alla propria comunità“;

– il supporto psicosociale (MHPSS) come “qualsiasi tipo di supporto locale o esterno che mira a proteggere o promuovere il benessere psico-sociale e/o prevenire o curare i disturbi mentali“.

 

Il documento politico dell’OMS raccomanda ai Governi 5 importanti approcci per affrontare gli impatti sulla salute mentale dei cambiamenti climatici: 

– integrare le considerazioni sul clima nei programmi di salute mentale;

– integrare il sostegno alla salute mentale con l’azione per il clima;

– basarsi sugli impegni globali;

– sviluppare approcci basati sulla comunità per ridurre le vulnerabilità;

– colmare il grande divario di finanziamenti esistente per la salute mentale e il supporto psico-sociale.

 

“Gli Stati membri dell’OMS hanno chiarito che la salute mentale è una loro priorità – ha sottolineato Diarmid Campbell-Lendrum, a capo del Programma Clima e salute dell’OMS – Stiamo lavorando a stretto contatto con i paesi per proteggere la salute fisica e mentale delle persone dalle minacce climatiche“.

 

Esistono alcuni buoni esempi su come ciò possa essere fatto, come nelle Filippine, che ha ricostruito e migliorato i propri servizi di salute mentale dopo l’impatto del tifone Haiyan nel 2013 o in India, dove un progetto nazionale ha aumentato la riduzione del rischio di catastrofi nel Paese, preparando al contempo le città a rispondere ai rischi climatici e ad affrontare la salute mentale e le esigenze psico-sociali. 

 

Fonte: https://www.regionieambiente.it/oms-salute-mentale-clima/