Costa oltre 50 miliardi di euro all’anno la degradazione dei suoli all’interno dei confini europei; il tasso di terreni “malati” nella Ue supera il 60% e un quarto è ad alto rischio di desertificazione: sono alcuni dei dati sottolineati da Luca Montanarella, capo della Land Resources Unit del Joint Research Centre della Commissione europea, intervenuto alla prima edizione degli Stati generali per la salute del Suolo organizzata da Re Soil Foundation a Ecomondo e dal Gruppo di Coordinamento Nazionale per la Bioeconomia della Presidenza del Consiglio dei Ministri, in collaborazione con CREA e ISPRA.
Tra le principali voci di costo a valle del degrado del suole c’è la gestione dei siti contaminati (6,5 miliardi di euro/anno), la perdita di fosforo causata dall’erosione dei terreni (fino a 4,3 miliardi all’anno), l’esigenza di rimuovere i sedimenti da corsi d’acqua e bacini idrici (2,3 miliardi all’anno) e la perdita di produttività dovuta all’erosione idrica (1,25 miliardi di euro l’anno).
Nel suo intervento, Montanarella ha ricordato che lo stato di salute attuale dei suoli nella Ue è forse più preoccupante che a livello mondiale. “Il 60-70% è reso insalubre a causa delle attuali pratiche di gestione, dagli effetti dell’inquinamento dell’aria e dai cambiamenti climatici. Un quarto dei terreni è soggetto a tassi di erosione idrica insostenibili e altrettanti sono a rischio alto o molto alto di desertificazione. Inoltre, ci sono in Europa 2,8 milioni di siti potenzialmente contaminati ma appena il 24% è inventariato”.
Fonte: https://www.askanews.it/economia/2022/11/10/montanarella-il-degrado-del-suolo-costa-in-europa-50-mld-lanno-pn_20221110_00049/