La costruzione del Deposito Nazionale di rifiuti radioattivi prevista per il 2025 è stata posticipata dal governo a causa dei ritardi della società che deve individuare le aree idonee e per le proteste annunciate dai cittadini
Ormai è ufficiale: la costruzione del Deposito Nazionale per i rifiuti radioattivi slitta ancora. A dirlo è il governo Meloni in risposta a una interrogazione parlamentare del Pd.
E così, il Deposito unico in cui stoccare i rifiuti radioattivi prodotti durante il periodo nucleare italiano e quelli prodotti oggi a fini medici e scientifici, che doveva esser pronto per il 2025 non lo sarà fino almeno al 2030.
Il problema è che non si sa neanche dove costruirlo. Sogin, la società dello Stato responsabile della gestione e messa in sicurezza dei rifiuti radioattivi e quindi anche del futuro Deposito, ha problemi di gestione da tempo. Problemi accompagnati, inevitabilmente, da ritardi.
Entro il 2023, fanno sapere da Palazzo Chigi, la Sogin dovrebbe finalmente presentare al governo la CNAI, la Carta Nazionale delle Aree Idonee a ospitare il Deposito. Sulla base di quello, poi, dovrà essere scelta una location.
Deposito nazionale di rifiuti nucleari, entro l’anno la Carta delle aree idonee a ospitarlo
La speranza del governo attuale (e, c’è da scommetterci, anche di quelli che verranno) è che uno dei territori indicati come idonei si faccia avanti spontaneamente. Ma al momento non solo non è successo, ma addirittura cittadini e governi locali delle aree dichiarate potenzialmente idonee hanno annunciato proteste a oltranza qualora il governo decidesse che quel deposito deve sorgere a pochi metri dalle loro case.
Ma da qualche parte quel Deposito – che gli scienziati sottolineano essere sicuro – si dovrà fare. Perché al momento gli oltre 31mila metri cubi di rifiuti radioattivi sono ospitati in 67 diversi depositi temporanei.
di Mario Messina
Fonte: https://www.teleambiente.it/nucleare-deposito-nazionale-slitta-video/