L’Italia a tutto gas nella direzione sbagliata

“A tutto gas nella direzione sbagliata” è lo slogan con cui Legambiente, con i giovani attivisti di #Youth4planet e dei suoi club, aderisce allo sciopero globale del 3 marzo “Global Climate Strike” promosso da Fridays For Future, attese in tutto il mondo e in principali piazze italiane. Da Roma a Napoli, da Bologna a Bari, da Milano a Palermo, anche l’associazione ambientalista, attraverso il suo coordinamento nazionale giovani, fa sentire la sua voce in difesa del clima, chiedere “L’abbandono del modello energetico basato sui combustibili fossili, a favore di politiche climatiche più ambiziose ed efficaci e di azioni concrete”.

 

The Green Swan ricorda che «La crisi climatica sta accelerando sempre di più insieme a eventi estremi, che stanno avendo impatti sempre maggiori sui Paesi di tutto il mondo, a cominciare dall’Italia: secondo dati dell’Osservatorio CittàClima di Legambiente, nel 2022 sono stati 310 gli eventi climatici che hanno provocato impatti e danni da nord a sud, e causato 29 morti (55% di casi in più rispetto al 2021). Siccità, alluvioni, ondate di caldo anomalo e gelo intenso, frane, mareggiate, grandinate che ormai non risparmiano nessun Paese del pianeta. L’associazione ambientalista chiede quindi al Governo di ascoltare le istanze dei giovani, ricordando che, per fronteggiare la crisi climatica ed energetica, è fondamentale puntare e investire, prima di tutto, sulle fonti rinnovabili e sull’efficienza energetica”.

 

Stefano Ciafani, presidente nazionale di Legambiente, sottolinea che «La sfida climatica è la più ampia, la più globale e la più importante che abbiamo davanti. Ma l’Italia continua a mostrarsi sempre più indietro, con politiche governative poco incisive e focalizzate sui combustibili fossili: i nuovi accordi che il governo Meloni sta stringendo in Libia e Algeria, l’arrivo di nuovi rigassificatori e il potenziale raddoppio del Tap (Trans-Adriatic Pipeline) sono solo alcuni dei simboli di una strategia che punta a fare dell’Italia il futuro hub del gas per l’Europa. Oggi scendiamo in piazza per chiedere un immediato cambio di passo. Siamo stanchi di rincorrere le emergenze senza una chiara strategia di prevenzione, che farebbe risparmiare il 75% delle risorse economiche spese per i danni causati da eventi estremi. Chiediamo al Governo Meloni, ancora una volta, di mettere al centro dell’agenda una serie di azioni urgenti: alla rapida approvazione del Piano Nazionale di Adattamento al Clima, attualmente in fase di consultazione pubblica, deve seguire lo stanziamento di adeguate risorse economiche attuarlo, non previsto dalla legge di bilancio approvata; l’aggiornamento del Piano Nazionale Integrato Energia e Clima (PNIEC) agli obiettivi europei di riduzione dei gas climalteranti del REPowerEU, dimenticati dal governo Draghi; nuove semplificazioni per tutti gli impianti da fonti rinnovabili, a partire dal repowering per gli impianti eolici esistenti; l’accelerazione delle procedure autorizzative con nuove linee guida del Ministero dei Beni Culturali per le Soprintendenze e una forte azione di sostegno e sollecitazione delle Regioni per potenziare gli uffici che autorizzano gli impianti. Oltre ad una seria politica di riqualificazione del patrimonio edilizio, in grado di rispondere alle nuove Direttive Europee. Un cambio di rotta, insomma, che punta a ridurre tutti gli sprechi, a realizzare quante più comunità energetiche possibili, a sviluppare le reti elettriche e gli accumuli e, soprattutto, a realizzare tutti quegli impianti da fonti rinnovabili, dalla piccola alla taglia industriale , necessario per puntare seriamente all’orizzonte della decarbonizzazione al 2035”.

 

Ma l’impegno nella lotta alla crisi climatica, ricorda l’associazione ambientalista, non si ferma qui. Il prossimo appuntamento è fissato per sabato 11 marzo a Piombino, per la manifestazione nazionale “Liberiamoci del fossile”, promosso dalla rete “Per il clima, fuori dal fossile” con il sostegno dei circoli toscani e la delegazione del coordinamento nazionale giovani di Legambiente. Con il suo rigassificatore in costruzione, Piombino è infatti un luogo simbolo della transizione che non c’è e della scelta insensata di continuare ad investire in gas e combustibili fossili mentre le rinnovabili continuano a rimanere ferme.

 

 

Fonte https://it.italy24.press/local/225372.html