L'Italia si posiziona come uno dei mercati più promettenti al mondo per lo sviluppo dell'eolico offshore galleggiante, con ambizioni di diventare il leader europeo nella filiera tecnologica. Questa interessante prospettiva è stata al centro dell'attenzione durante un evento congiunto organizzato da ANIE Federazione, la Federazione nazionale delle imprese elettrotecniche ed elettroniche, e da Elettricità Futura, la principale Associazione nazionale della filiera industriale del settore elettrico.
Per realizzare appieno questo potenziale, l'Italia deve avere un quadro normativo e regolatorio stabile a lungo termine che favorisca nuovi investimenti e semplifichi le procedure autorizzative per gli impianti. Questa è una parte essenziale del piano di transizione energetica dell'Unione Europea, noto come REPowerEU.
Secondo il Piano 2030 del settore elettrico elaborato da Elettricità Futura, sono previsti 85 GW di nuovi impianti a fonte rinnovabile in Italia nel periodo 2022-2030, di cui 25 GW saranno eolico. Questo sforzo ambizioso mira a portare la capacità totale di energia rinnovabile installata in Italia a 143 GW. Al 30 giugno 2023, secondo l'Osservatorio Permitting di ANIE Federazione, sono state depositate istanze di progetti di impianti a fonte rinnovabile per la Valutazione di Impatto Ambientale (VIA) per un totale di 108 GW.
Tuttavia, c'è una necessità urgente di accelerare il rilascio di nuove autorizzazioni in Italia, dato che nel 2022 il paese ha installato solo 3 GW di energia rinnovabile, mentre altre nazioni europee hanno fatto progressi significativi. Per il 2023, le stime suggeriscono l'installazione di 6 GW di rinnovabili in Italia, il che dimostra l'urgenza di semplificare le procedure autorizzative.
Per raggiungere l'obiettivo di 143 GW di potenza rinnovabile entro il 2030, l'Italia deve installare 76 GW di rinnovabili dal 2024 al 2030. Considerando che circa 8 GW di impianti esistenti dovranno essere sostituiti a causa dell'obsolescenza, ciò richiede la realizzazione di oltre 12 GW all'anno. Questo sforzo non solo avrebbe un impatto significativo sull'ambiente, ma creerebbe anche notevoli benefici economici e occupazionali. Si stima che questo percorso possa generare 360 miliardi di euro in benefici economici e 540.000 nuovi posti di lavoro entro il 2030.
L'eolico offshore galleggiante si erge come una delle tecnologie chiave per raggiungere questi obiettivi di transizione energetica. L'Italia, con i fondali del Mediterraneo che non consentono l'ancoraggio sul fondale marino, è particolarmente ben posizionata per sfruttare questa tecnologia. Secondo gli studi del Politecnico di Torino, l'Italia potrebbe potenzialmente sviluppare 207,3 GW di eolico offshore galleggiante, 3,4 volte la potenza rinnovabile totale installata fino al 2022. Secondo il Global Wind Energy Council, l'Italia è il terzo mercato mondiale per il potenziale di sviluppo dell'eolico galleggiante.
L'interesse per l'eolico offshore sta crescendo rapidamente, con richieste di connessione per impianti che ammontano a circa 100 GW. Tuttavia, per sbloccare gli investimenti necessari, è fondamentale avere regole chiare e certe a lungo termine.
L'Europa è un hub tecnologico di turbine offshore di fama mondiale, e l'importanza dei progetti di eolico galleggiante nel Mare Mediterraneo è stata sottolineata da esperti del settore. La visione degli investitori è stata presentata nell'evento, con un'appellativa per un quadro autorizzativo efficace che possa rendere competitivo l'eolico offshore flottante.
In conclusione, l'Italia sta compiendo passi significativi per diventare un leader europeo nell'eolico offshore galleggiante. Tuttavia, per sfruttare appieno questo potenziale, è necessario un impegno continuo da parte del governo, delle imprese e delle istituzioni per garantire un quadro regolatorio stabile e favorire investimenti tempestivi. In questo modo, l'Italia può contribuire in modo significativo alla transizione energetica europea, creando benefici economici e occupazionali duraturi.
Fonte https://www.ingenio-web.it/articoli/energie-rinnovabili-l-italia-puo-diventare-il-terzo-mercato-mondiale-nell-eolico-offshore-galleggiante/