Il ciclone Ciaran affoga l’Italia, ma il Governo Meloni punta sul gas fossile del Piano Mattei

Un Consiglio dei ministri in piena dissonanza cognitiva ha approvato, nel corso della seduta odierna, sia lo stato di emergenza nazionale per la Regione Toscana – la più colpita dalle tempeste portate dal ciclone Ciaran – sia il decreto legge che fissa la governance del cosiddetto “Piano Mattei”.

 

Il progetto, annunciato da mesi ma ancora particolarmente fumoso, fa perno sulla volontà di rendere l’Italia un “hub del gas”, perpetuando così sia la dipendenza dall’importazione di combustibili fossili, sia la crisi climatica legata al loro utilizzo.

 

Eppure in Toscana si piangono già sei morti a causa dell’ennesimo evento meteo estremo, con l’allerta che riguarda anche Veneto, Friuli-Venezia Giulia, Emilia-Romagna, Umbria, Campania, Molise e Lombardia, dove si teme una nuova esondazione del fiume Seveso come accaduto già pochi giorni fa.

 

«È sempre più evidente che il nostro Paese – commentano dal Wwf Italia – si trovi in uno stato di calamità climatica permanente, sottovalutato per anni dalla politica. È assurdo che, ad esempio, in un periodo in cui tutte le risorse andrebbero concentrate sulle politiche di adattamento al cambiamento climatico, il Governo abbia destinato circa 15 miliardi di euro per il ponte sullo Stretto di Messina. Altrettanto assurdo che, mentre la crisi climatica corre, i decisori politici, invece di concentrarsi sullo sviluppo delle energie rinnovabili, siano pronti a varare il cosiddetto Piano Mattei, al di là della fumosità destinato ad aumentare la nostra dipendenza dai combustibili fossili».

 

Al contempo il Piano di adattamento ai cambiamenti climatici (Pnacc) è scomparso dai radar del dibattito pubblico «e, quel che è peggio, da quello della legge di Bilancio. Non solo, quanto alle cause della crisi climatica, cioè le emissioni di gas climalteranti provocate innanzi tutto dall’uso dei combustibili fossili, la bozza di revisione del Piano integrato energia clima (Pniec) non prevede alcun programma di uscita, tranne che per il carbone: quindi le politiche climatiche sono del tutto insufficienti a raggiungere gli obiettivi che ci siamo dati».

 

Tutto questo mentre il Governo Meloni in Europa lavora alacremente contro la legge sul ripristino della natura – definita dalla premier «fanatismo ultraecologista» –, che vuole impegnare gli Stati membri a restaurare gli ecosistemi danneggiati in Europa per almeno il 20% delle aree terrestri e marine degradate entro il 2030.

 

«Mentre il Governo Meloni pensa al Piano Mattei – aggiunge Stefano Ciafani, presidente nazionale di Legambiente – perde di vista le vere priorità del Paese che sono gli interventi di messa in sicurezza del territorio, di adattamento al clima e al dissesto idrogeologico. I fiumi esondati in questi giorni, a partire dal Seveso, ci ricordano che c’è anche un grosso problema legato a dove si costruisce, spesso in zone dove una volta il fiume esondava. Bisogna, invece, restituire ai corsi d’acqua quello spazio che con il tempo gli è stato negato, realizzando laddove necessario le cosiddette aree e vasche di espansione, nell’ottica di una progettazione integrata a tutela del territorio».

 

Anche perché i dati parlano chiaro: la crisi climatica sta accelerando il passo, con eventi meteorologici estremi sempre più intensi. Guardando alle tre regioni più colpite da Ciaran, da inizio anno a fine ottobre in Lombardia si sono verificati ben 61 eventi meteorologici estremi (+65% rispetto ai primi 10 mesi del 2022), 28 in Toscana (+27% rispetto ai primi ai primi 10 mesi del 2022) e 24 in Veneto (+41% rispetto ai primi ai primi 10 mesi del 2022) per un totale complessivo di 113 eventi meteo estremi.

 

Per questo da Legambiente chiedono un decreto sicurezza per mettere al sicuro interi territori e l’approvazione del Pnacc «con adeguate risorse, che ad oggi non ci sono».

 

Due interventi strategici per l’Italia che devono, però, essere accompagnati anche «da più campagne di prevenzione e informazione di convivenza con il rischio, spiegando ai cittadini come mettersi al sicuro in caso di eventi alluvionali, e dall’approvazione di una legge contro il consumo di suolo che manca ancora all’appello».

 

di Luca Aterini

 

Fonte https://greenreport.it/news/clima/il-ciclone-ciaran-affoga-litalia-ma-il-governo-meloni-punta-sul-gas-fossile-del-piano-mattei/