Cala la produzione da nucleare in Ue, dalle rinnovabili arriva il doppio dell’elettricità

L’ufficio statistico dell’Unione europea ha aggiornato i dati relativi alla produzione di energia nucleare, stimando che nel 2022 siano stati generati negli Stati membri 609.255 GWh di elettricità da questa fonte, il dato più basso a partire dal 1990.

 

La produzione di elettricità da nucleare ha infatti registrato un calo del -16,7% rispetto al 2021 (e del -24,7% dal 2013), motivata da Eurostat principalmente con la manutenzione dei reattori in Francia – Paese che da solo produce quasi la metà dell’energia nucleare europea – oltre che dalla chiusura di tre reattori in Germania e di uno in Belgio.

 

A fine 2022 erano 103 i reattori nucleari attivi in Ue, diffusi in 13 Stati membri: complessivamente hanno fornito oltre un quinto delle produzione europea di energia elettrica.

 

Al contempo, sempre per il 2022 Eurostat documenta la robusta crescita delle fonti rinnovabili, che sono arrivate a coprire il 23% dei consumi finali lordi di energia (fermandosi al 19% nel caso italiano) e il 41,2% della domanda elettrica (+3,7%), nonostante la siccità che ha fortemente penalizzato la produzione da fonte idroelettrica.

 

Complessivamente, nel 2022 l’Ue ha prodotto 2.641 TWh di energia elettrica: il 39,4% da fonti rinnovabili, il 38,6% da combustibili fossili e il 21,9% dall’energia nucleare.

 

Dalle fonti rinnovabili è arrivata dunque circa il doppio dell’elettricità rispetto all’energia prodotta dal nucleare. Una differenza che si farà sempre più marcata nel corso dei prossimi anni, contando che la direttiva Red III impone di coprire almeno il 42,5% dei consumi finali lordi di energia con rinnovabili entro il 2030.

 

Non solo: il Gruppo intergovernativo sul cambiamento climatico (Ipcc) indica chiaramente nelle rinnovabili le tecnologie più efficienti sotto il profilo dei costi per contenere le emissioni di CO2, mentre l’Agenzia internazionale dell’energia (Iea) documenta che le rinnovabili continueranno ad essere più convenienti rispetto al nucleare – guardando sia ai costi di produzione sia a quelli di sistema – al 2030 come anche nel 2050.

 

Fonte https://greenreport.it/diventa-partner/